Si parlava da tempo di un fantomatico mostro materializzatosi in un mercato orientale. I nostri sensi non potevano percepirlo, ma se ne intuirono ben presto le caratteristiche dagli effetti nefasti sulle persone. Era descritto come una entità viscida, con un incalcolabile numero di tentacoli atti a introdursi in ogni corpo umano, asservendolo ai propri poteri. Inizialmente sembrava un nemico facilmente domabile: nonostante l’arroganza e la sfrontatezza manifestate, si raccontava che avesse la meglio soltanto sui più deboli. Si pensò di snobbarlo, sminuendo le sue imprese con battute sagaci. Fu così che la scaltra, malvagia creatura poté crescere a dismisura assediando migliaia di città. In breve niente fu più come prima: dentro nuove mura costruite con le pietre della paura e della diffidenza, cittadini impauriti e soli cercavano di resistere a quel nemico invisibile. Dovunque potevi sentire soltanto silenzio; l’atmosfera pulita, illuminata da un sole tiepido, quella incipiente primavera che solo ieri ti avrebbe trascinato in piacevoli uscite, orai ti pareva l’ennesima beffa del mostro. Decisi a non arrendersi alle prepotenze di quell’identità surreale, tre amici presero l’iniziativa di affidare la propria sopravvivenza fisica e mentale alla comunanza virtuale.
Fu Lorenzo a lanciare l’idea. Il ragazzo, neoingegnere informatico, era un tipo allegro, gioviale, determinato. Era molto desiderato dalle ragazze. Gli occhi azzurri e lo smagliante sorriso, ne facevano intuire la vivace intelligenza. -Dobbiamo tener vive le nostre emozioni, dialogare, condividere ogni sentimento. Occorre diventare un’unica intelligenza, vasta come l’intera Umanità perché così surclasseremo il mostro, forte soltanto di tracotanza e prepotenza! Per questo cari amici, vi propongo il GIOCO DEL SENTIMENTO CONDIVISO! Descriveremo i nostri compagni interiori, ce li presenteremo, conversando, scopriremo le loro identità e come interagiscono con noi. Divulgheremo tutto e inviteremo centinaia di amici a condividere le loro sensazioni. Entrò in chat Alessia, comunicando il suo entusiasmo per la magnifica trovata di Lorenzo con sette faccine sorridenti e tanti cuoricini. La ragazza, estetista, era rimasta in contatto con i suoi amici del liceo pur avendo scelto di non andare all’Università come loro. Era un tipetto vispo e allegro che trasmetteva tanta simpatia! Amava in segreto uno dei due ragazzi. Alberto si affacciò con un “wow! Io sono pronto, chi comincia?”. Gli altri due, sorpresi per l’entusiasmo, lo tempestarono di manine applaudenti. Conoscevano infatti il carattere schivo di Alberto: studiosissimo, era diventato ricercatore presso la facoltà d’architettura. Chissà se la clausura forzata stava cambiandolo in meglio! Bene – Esordì Lorenzo –Inizio io: ho qui con me SPERANZA -Lei sorride soave alzando gli occhi dolci verso me. Il capo lievemente inclinato sulla spalla destra, misura i miei pensieri. Mentre esprimo col volto lo smarrimento che provo, mi consola. Speranza è seduta in una soffice poltrona, leggendo un libro di lontani eroi e intanto ascolta musica soffusa. Il corpo è rilassato. Ora tende la mano lanciandomi un sorriso …Ricordi quando da bambino davi un calcio al pallone che volava oltre il muro del giardino? Lo pensavi perso per sempre, eri disperato, ma poi magicamente lo ritrovavamo insieme e ritornavi ad essere felice. E il brutto voto preso nell’interrogazione di Latino? Pensasti di non farcela, mi rifiutavi, ma io non ti mollai, guidandoti a impegnarti e in fondo all’anno ti regalai il trionfo. Ora è lo stesso, tu pensi che ti abbia abbandonato, invece sono qui, ti apro la mente e il cuore. –Ragazzi che dite, l’accettiamo? -Scrisse Lorenzo corredando il messaggio con La risposta fu unanime: -Certamente, Speranza ci farà star bene! E menomale che c’è lei! – intervenne la dolce Alessia. -Sapete, io sono in compagnia di NOSTALGIA, una donna che non vi raccomando… Suonò una sera alla mia porta mentre ripercorrevo con la mente giorni felici fra lavoro e affetti. Ero triste, lacrimoni pesanti straripavano dai miei occhi mentre bevevo l’ennesimo caffè. La feci entrare. Mi disse che mi avrebbe aiutata a stare bene. Si adagiò sul divano e mi invitò a parlarle del mio lavoro, delle soddisfazioni quando rendevo le mani dure e sgraziate di qualche mia cliente, morbide estremità da principessa delle fiabe. Le raccontai di quanto io sia ricercata dalle signore che frequentano il negozio, ma lei non ha saputo dirmi che “peccato, ormai non serve più”. Poi mi ha chiesto della mia famiglia, delle amiche. Ho preso a ricordare i compleanni, le ricorrenze importanti, le passeggiate… Io stavo così bene insieme a loro! E sapete qual è stata la sua consolazione? “Eh sì, era davvero bella la famiglia dove vivevi! Cose passate, che non ritorneranno.” Ora sto proprio male, aiutatemi, vi prego!
-Ok amici, dobbiamo debellare Nostalgia– intervenne Lorenzo.
La chat fu tempestata di In pochi istanti Nostalgia fuggì dalla finestra aperta. In chat irruppe una musica allegra. Lorenzo e Alessia ne furono piacevolmente sorpresi tanto che chiesero ad Alberto cosa significasse quell’inaspettato intervento. La risposta fu inusuale: una serie infinita di cuoricini -?? – Qui con me c’è AMORE! E’ arrivato inaspettato mentre lavoravo a questo schermo, ero teso, arrabbiato, dovevo terminare quel dannato progetto, ma non ce la facevo. A un tratto è apparsa la notifica: “Mi piaci tanto” Ho pensato al solito scocciatore del web. Così l’ho cestinata. Subito sono arrivate tre notifiche identiche alla prima. Incuriosito, ho concesso l’amicizia. E’ così che Amore si è palesato. No, non domandatemi che aspetto avesse, io non l’ho visto, ma ci ho parlato, parlato a lungo e vi assicuro che ciò mi basta: mi sono innamorato! Ecco il messaggio: “Ti conosco dal tempo della scuola ti ammiro per la tua serietà, per l’impegno nello studio, ho sofferto nel vederti pensieroso per quel tuo carattere chiuso, ho gioito per i dieci e lode che fioccavano nella tua pagella. Tu non lo sai, ma ti sono sempre stata accanto: quando ti iscrivesti ad Architettura per me fu la gioia più grande. Avrei voluto seguirti, ma non ero all’altezza, mi contentai di progettare restauri di signore da rifare e intanto godevo dei tuoi esami trenta e lode… Ti amo, ma adesso mi manca il coraggio di svelarmi. –Lei mi conosce bene cari amici, quanto vorrei vederla, accarezzarla, è ormai da tanto che chattiamo insieme. Le sue parole massaggiano il mio cuore, mi danno forza, felicità, entusiasmo, nonostante questo momento oscuro. Ah, se volesse palesarsi! Dopo questa inaspettata esternazione, ci furono lunghi minuti di imbarazzato silenzio in chat. Poi Lorenzo commentò: – Caspita che notizia! Sono felice per te amico mio, Ma sei certo che questa tua ammiratrice non ti stia prendendo in giro? -No, non può essere, lei è vera, è sincera, lo sento! -Stai accorto Alberto – ribatté Lorenzo, sinceramente preoccupato per l’amico. -Ma non capisci? Amore è un sentimento prezioso, salvifico, unico toccasana adesso! Lasciami godere di questa convinzione, se voi non lo vorrete, non condivideremo Amore, anche se lui potrebbe riempirvi il cuore. Irruppe Alessia. -Alberto, Alberto, Amore sta già nel nostro gruppo, Amore sono io, sono io che da tanto trattengo questo sentimento nel cuore, non avevo il coraggio di confessarti apertamente quanto ti voglio bene! Mi sentivo piccola, invisibile rispetto a te, grande ricercatore di successo, un po’ triste, troppo razionale, ma mille volte amabile, proprio per quelle tue fragilità. Scusami Alberto, se non ho agito con schiettezza, ma come avrai intuito, la timidezza mi paralizzava benché la contingenza di questo momento così disorientante fosse così pressante da spingermi a cercarti almeno virtualmente. -Ma cosa dici, tu, tu devi perdonarmi se non ho capito! Ti ringrazio per avermi presentato Amore, soltanto un mese fa mi sentivo perduto, succube della paura e della noia, poi sei arrivata … Lorenzo s’intrufolò in quella intimità esaltante: – Mi avete emozionato, Amore è grande, ti fa sentire vivo. Grazie ragazzi, condividiamo col mondo quest’emozione positiva? -Io sono pronto – rispose Alberto. Anch’io – gli fece eco Alessia -Allora invito tutti alla condivisione, ciascuno porti il suo contributo nel nome dell’amore, così sconfiggeremo la malinconia. Al clic del mouse si diffuse nell’etere il messaggio con questa rassicurazione: “Chiunque può contribuire a migliorare il gioco del sentimento condiviso” In capo a un giorno furono milioni i followers del nuovo gioco antidepressione basato sull’ amore e fu una gara senza sosta per aggiungere amici- sentimenti positivi. Intanto fuori il mostro languiva disperato: la gente non aveva più paura, sì, stava chiusa, ma con la mente aperta e il cuore allegro, la peggior resistenza per il tentacolato essere aborrito. E fu così che l’invisibile entità seminatrice di morte e di terrore, sparì, grazie all’amore umano.