La vide arrivare in quell’afosa giornata di sole.
Immediatamente capì che era la donna calda e luminosa che andava cercando da tempo.
L’aveva già osservata giorni addietro in una foto dell’estate precedente: lo scatto la ritraeva sulla riva del mare, là dove la sabbia descrive una lunga striscia diritta segnando il confine tra il solido giallo grumoso e il liquido azzurro. Aveva un ampio cappello di paglia, il succinto due pezzi.
La pelle abbronzata era resa brillante da una salsedine appiccicosa che tratteneva mille preziosi diamanti.
Adesso lui stringeva in mano quella foto ormai consumata e mentre il cuore impazziva, osservò quella sagoma scura circondata da un’aureola dorata di luce, farsi avanti serena, poi il giallo divenne sempre più intenso, finché non gli fece perdere i sensi.
Quando aprì gli occhi, quell’oro era lì: brillante, avvolgente come l’involucro di una dolce pralina.
Lei sorrideva sincera.
Strizzò gli occhi beato; era vestita di uno dei tanti limoni che in quel giardino, a due passi dal mare, profumavano l’aria.
La strinse, lei lo baciò rilasciando il sapore frizzante.
L’estasi esplose mentre il sole ormai prossimo all’ovest, tingeva il cielo di rosso.