C’è un punto sulla Terra dove le stelle non brillano più; sono state rubate una ad una da un Lucifero folle che ha voluto cucirle su braccia innocenti.
Quante sono le stelle rubate in quel 16 ottobre 1943! Quante sono le braccia levate a quel cielo ormai privo di luce!
MEDITA!
Non otto, non cento, non mille, ma infinite braccia marchiate a ricercare invano il motivo di tanto disastro.
MA SE TU NON ASCOLTI E RICORDI, A CHE SERVE SAPERE?
Perché mai dovresti fissare nella tua testa di uomo felice quel sinistro fumo di Birkenau, perché dovresti sapere a quale donna appartiene quell’odore pungente di morte?
Lo so, tu pensi “da tanto orrore è meglio fuggire, scordare…”
-Che errore mio caro, mio sicuro di sé, essere umano! Sappi che per privarti di quel singolare aggettivo che allude al sentimento e alla coscienza, basta poco, un piccolo inciampo, l’abbandono indolente dell’esercizio della ragione, cedere alla lusinga falsa del folle leader di turno che trasformato beffardamente in verità assoluta, ti sprofonda nell’odio, nel disprezzo, nella xenofobia. Così finisci in quell’inferno folle in quella miserevole fucina dei “disumani” che odiano l’amore. Sarai felice di sentire urlare quegli uomini di cui sarai invidioso e che ti fanno ombra, sarai felice di veder soffrire, di annientare quegli uomini, quelle donne, quei bambini che ti disturberanno solo perché li riterrai migliori rispetto a te, demone privo di un’anima ma tanto muscoloso. E ti armerai anche tu di fruste e coltelli unendoti a quel trescone osceno, delirante, dove chi muore, ti assicuro, non è lui l’offeso, ma tutto il genere UOMO.
Loro hanno mantenuto nella morte, la loro dignità: quella donna internata al numero sei di un campo in Polonia, quel giovane dilaniato dai cani a Terezin, quella folla di corpi immolati in mille punti senza luce sulla Terra, sono l’esempio, il principale esempio di cosa voglia dire UMANITA’,
La dignità dell’uomo è amore, rispetto, controllo di pulsioni negative, rivolta a gli altri e al sé, noi siamo umani perché alimentiamo con la conoscenza questa nostra peculiarità, perché la cibiamo del raffronto, della riflessione; la dignità sta nel trascendere la nostra individualità e nel sentirsi scissi dalle angherie che il nostro corpo può subire.
NON DIMENTICARLO MAI!
ECCO PERCHE’ DEVI SAPERE
Ecco perché se adesso piangi ad ascoltare le vicende disumane, sarai più consapevolmente umano e degnamente artefice di un futuro zeppo di stelle in cielo.