ISALVI
Vorrei raggiungerti, tuffarmi nel primordiale liquido di fiumi limpidi e trasparenti.
Mi vorrei immergere nelle tue piazze immense, rotonde, morbide, accoglienti.
Vorrei che tu, dall’alto di cento campanili, occhi discreti, mi seguissi e guidassi; che mi ricongiungessi al bello e al buono della vita.
Vorrei passare volando per le tue vie infinite, tortuose, che accompagnandomi lungo mille scoperte esaltanti, ti svelassero misteriosa e invitante.
Vorrei che grazie a te, a un tratto venissi trasportata nella tua fantastica novella.
Vorrei annusare come un segugio appagato, fragranze dolci, balsamiche o aspre o amare, sensazioni diverse, ma ciascuna esaltante: l’importante sarebbe che fossero tutte quante le esalazioni magiche di te.
Vorrei stordirmi dentro i tuoi giardini colorati godendo di tutto ciò che amassi della tua bellezza.
Tu, che attendi utopica quelli che come me sono smarriti, vorrei che mi strappassi con forza da questo mondo che opprime.
Vorrei potermi congedare dal rumore assordante, dall’ odore opprimente di scappamenti e caldaie.
Vorrei scappare dall’urlato mondo che abito attualmente. Ed arrivare a te insieme a pochi eletti.
Ogni tanto ti sogno: luogo soave, verde, con il brusio soffuso delle conversazioni della gente, priva di stridori metallici, libera dai vapori perniciosi che mi assediano attualmente.
ISALVI non è soltanto il tuo nome, ISALVI è il mio miraggio ricorrente, è l’immagine viva della mia tensione a uscire dalla precarietà grigia di una città oppressiva, estranea al mio sentire.
ISALVI è la meta agognata di tutta la mia vita.